Aprile 2018 – L’importanza di una corretta alimentazione nel mantenimento dell’omeostasi organica

3 Aprile 2018. Consigli del farmacista

Si definisce omeostasi organica la capacità di un organismo di mantenere costanti, all’interno di un intervallo fisiologico, i parametri vitali (quali la temperatura, il pH, la glicemia, ecc..) anche al variare delle condizioni ambientali esterne. Il cibo gioca un ruolo centrale nella alterazione o, al contrario, nel mantenimento della omeostasi fisiologica.

Abbiamo spiegato già il concetto di centralità dell’intestino nel preservare la salute dell’intero organismo: agire a livello intestinale equivale ad agire a livello sistemico. Poiché quindi l’intestino (con la sua microflora benefica) è l’organo maggiormente coinvolto nel mantenimento dell’omeostasi dell’organismo, si comprende ancora meglio quanta importanza rivesta una corretta alimentazione: essa infatti, agendo sull’intestino, agisce di riflesso sull’organismo in toto.

E’ ormai scientificamente dimostrato come l’alimentazione tipica dei Paesi definiti sviluppati (la cosiddetta “dieta occidentale”, non equilibrata e ricca oltremodo di grassi saturi, sale, zuccheri, cibi trattati ed alimenti geneticamente modificati) sia un elemento decisivo per lo sviluppo di patologie tipiche dei Paesi industrializzati. Diabete, obesità e tumore del colon-retto sono, ad esempio, patologie caratterizzate da un infiammazione di basso grado, che si ripercuote inevitabilmente sull’integrità dell’apparato gastrointestinale e sulla composizione della flora batterica benefica.

Quali sono dunque gli accorgimenti alimentari da seguire sempre per garantire l’integrità dell’apparato gastrointestinale e quindi la salute del nostro organismo?

1- aumentare il consumo di legumi, alimenti fermentati e cereali integrali, frutta e verdura (quali mele, pere, cachi, kiwi, melograno, arance, mandarini, uva, carote, sedano, broccoli, zucca, radicchio, finocchio, spinaci, ecc…), ma anche di frutti rossi e frutta secca (ricca di acidi grassi omega-3), così da integrare vitamine, fibre, antiossidanti e minerali, e di fibre solubili (che favoriscono la crescita dei batteri “buoni” a scapito di quelli “cattivi”.
2- limitare il consumo dei cibi che favoriscono l’infiammazione (come i cibi fritti, il glutine e il glutammato monosodico, additivo utilizzato per la preparazione di dadi e preparati granulari per brodo) e la produzione di muco (cioè latte e latticini).
3- Il muco è una sostanza viscosa prodotta da particolari tessuti del nostro corpo (presenti nell’apparato respiratorio, in quello digerente e in quello riproduttivo). Nel sistema respiratorio, in particolare, il muco ha il compito di catturare i batteri e le particelle di polvere (evitandone l’entrata nel corpo). In caso di infezioni, la produzione di muco aumenta e la sua consistenza diventa più densa, rendendone difficile la normale espulsione. Il muco, ristagnando nelle vie aeree, si trasforma in un terreno fertile dove i batteri possono crescere, esponendoci al rischio di complicanze. Le caseine, contenute appunto nel latte e
derivati, sono tra le cause dell’iperproduzione di muco.
4- limitare drasticamente l’assunzione di zuccheri e di proteine di origine animale (carni bianche e rosse): il nostro intestino infatti non è anatomicamente e fisiologicamente adeguato all’eccessiva assunzione di carni. La prolungata permanenza di questi alimenti nel lungo tratto intestinale umano favorisce lo
sviluppo dei batteri “cattivi” e la liberazione di sostanze tossiche.
5- idratare l’organismo: l’acqua permette al nostro corpo di eliminare le scorie e le tossine prodotte dall’azione del sistema immunitario su virus e batteri, inoltre fluidifica il muco (facilitandone l’espulsione) e ripristina il giusto grado di idratazione (che potrebbe essere stato compromesso in caso di malattia
attraverso l’eccessiva sudorazione, causata dalla febbre o dalla perdita di liquidi -se si sono verificati episodi di vomito o diarrea-). I liquidi possono essere integrati sia mediante l’acqua che con l’assunzione di brodi vegetali o bevande come thè o camomilla (non ricorrendo assolutamente a bevande gassate,
tipo cola).
6- non fumare, non assumere alcolici, non eccedere con la caffeina.
7- evitare i dolcificanti artificiali.
8- combattere le infezioni con antimicrobici naturali, quali aglio (contro Salmonelle, E.coli, Stafilococchi, funghi), cipolla e cannella, chiodi di garofano e senape (contro gli Aspergilli).