Ottobre 2018: I danni conseguenti ad un utilizzo improprio degli antibiotici a carico del sistema immunitario

1 Ottobre 2018. Consigli del farmacista

Abbiamo già visto il nesso stretto esistente tra la microflora intestinale e il sistema immunitario dell’organismo in toto.

La funzione principale del sistema immunitario è quella di riconoscere e discriminare tutto ciò che appartiene all’organismo (definito “self”) e ciò che gli è estraneo (definito “non self”): una volta individuato il non self, un sistema immunitario efficiente è in grado di intercettarlo e di distruggerlo.

Una ricerca scientifica recente ha scoperto l’esistenza di quello che oggi viene chiamato “SISTEMA IMMUNITARIO INTESTINALE”: con i suoi 300 metri quadrati di estensione, l’intestino rappresenta il fronte immunitario più importante, contenendo circa l’80% delle cellule immunitarie dell’organismo. L’intestino è un viscere cavo rivestito da una mucosa (=tappeto che riveste la parete interna) in costante rapporto con l’ambiente esterno. Esso cioè fa da interfaccia tra l’organismo e l’ambiente esterno, essendo il principale luogo di contatto tra self e non self (attraverso le sostanze ingerite col cibo). Oltre al GALT (= Gut-Associated Lymphoid Tissue), che costituisce (come abbiamo già visto) i tessuti immunitari del tratto gastrointestinale, a livello intestinale riveste notevole importanza anche la secrezione di muco, in grado di intrappolare ed espellere dall’intestino, grazie ai movimenti peristaltici, la maggior parte del microorganismi. A tutto ciò si sommi l’attività della flora batterica, nella quale i batteri “buoni” competono con quelli “cattivi” per il nutrimento e le sedi di adesione alla mucosa intestinale. Il sistema immunitario intestinale, inoltre, deve essere in grado di “capire” quali specie batteriche combattere e quali tollerare entro certi limiti.

Di conseguenza la mucosa intestinale, quando viene colpita dal passaggio dell’antibiotico, si ritrova impoverita della sua microflora e quindi priva della sua difesa.

Tutto ciò crea un terreno fertile dove i patogeni locali (cioè virus, batteri e funghi) possono proliferare liberamente, aprendo la strada a recidive, ricadute e nuove infezioni. La recidiva è un evento non raro nelle malattie infettive: oltre alle cause strettamente legate all’utilizzo degli antibiotici, va ricordato anche che lo stesso tentativo di contrastare l’infezione da parte dell’organismo comporta il consumo di molte energie e risorse. Le scarse risorse rimaste a disposizione per le difese, il permanere delle condizioni predisponenti (come il frequentare luoghi affollati come scuole, mezzi pubblici, ecc…) ed i danni stessi che batteri e virus causano ai tessuti durante il processo infettivo permettono alla problematica di manifestarsi nuovamente ed in maniera spesso più grave. La situazione più pericolosa si verifica ovviamente quando, a causare la recidiva, è un batterio che ha sviluppato una resistenza agli antibiotici. Le categorie più a rischio di acquisire queste infezioni e di andare incontro alle conseguenze più gravi sono le categorie più deboli (come i bambini, gli anziani, i soggetti debilitati, ospedalizzati ed immunocompromessi).

L’infiammazione intestinale abbiamo visto essere associata ad un aumento della permeabilità intestinale: questa situazione comporta che sostanze come le tossine, i microbi, le particelle di cibo non digerito (e altro) passino dall’intestino (non più in grado di comportarsi da “filtro”) e, attraverso il flusso ematico, spostarsi in tutto il corpo. Il sistema immunitario, come conseguenza, viene “attivato”, segnala questi “invasori estranei” come patogeni (cioè come non self) e li attacca.

Accade però che, in presenza di un sistema immunitario in disequilibrio, esso, oltre a perdere la sua capacità di controllare ed eliminare potenziali aggressori, non sia più in grado di riconoscere i propri tessuti e diventi eccessivamente reattivo. E questo è proprio il meccanismo alla base del quale si possono sviluppare malattie autoimmuni o forme allergiche (conseguenti ad una reazione esagerata da parte del sistema immunitario nei confronti di sostanze abitualmente innocue come alimenti, polvere, pollini e peli di animali).

Le malattie autoimmuni rappresentano un grave problema a livello mondiale e sono purtroppo in costante aumento. Secondo le stime del National Institutes of Health, 1 persona su 6 è affetta da malattie autoimmuni!