Dicembre 2018: La prevenzione come arma per scongiurare l’impiego degli antibiotici e il fenomeno dell’antibiotico-resistenza

1 Dicembre 2018. Consigli del farmacista

Abbiamo ben compreso come il fenomeno dell’antibiotico-resistenza non risparmi nessuno: è evidente infatti che le infezioni viaggiano e non hanno confini. Tutti noi viviamo in un mondo connesso, dove persone, animali e cibo viaggiano da un paese all’altro e, con loro, i microrganismi. Questo fenomeno così potenzialmente pericoloso (sebbene sia causato fondamentalmente dall’uso massiccio e inadeguato degli antibiotici) trova una causa anche nella scarsa prevenzione, fondamentale nel ridurre sia la resistenza agli antibiotici sia le infezioni associate all’assistenza sanitaria.

Vediamo, dunque, quali strategie preventive si possono mettere in atto per salvaguardare la salute nostra e dei nostri figli:

1- adottare (a livello del singolo cittadino, della comunità e delle strutture sanitarie) delle buone pratiche igieniche (fino ad oggi sottovalutate ed in parte trascurate), quali lavare spesso le mani, utilizzare le mascherine in presenza di soggetti malati o neonati, soffiare il naso con fazzoletti usa e getta, aprire sempre le finestre per cambiare l’aria, evitare di toccarsi occhi, naso e bocca quando non si hanno le mani pulite. Le stime indicano che i Paesi che pagheranno un prezzo più alto in conseguenza dell’antibiotico-resistenza sono proprio quelli dove le condizioni igienico-sanitarie sono più scarse e l’accesso alle cure e ad un’alimentazione adeguata è limitato;

2- selezionare accuratamente i prodotti alimentari da portare sulle nostre tavole, avendo un’attenzione particolare nel verificare la loro provenienza. Gli antibiotici infatti vengono (ahimé!) impiegati in dosi massicce negli allevamenti intensivi, per garantire la sicurezza sanitaria dell’allevamento: diluiti in acqua o nel mangime, essi vengono somministrati agli animali per prevenire e contenere il diffondersi di infezioni che potrebbero causare vere e proprie epidemie. L’utilizzo smodato di questi farmaci in zootecnia, itticoltura ed in agricoltura ha portato allo sviluppo di batteri super-resistenti agli antibiotici più comunemente utilizzati in questi ambienti. Gli antimicrobici impiegati nei mangimi, inoltre, entrano nella catena alimentare e si ritrovano in tutti gli alimenti derivati dall’animale, quindi nel latte e nei latticini, ma anche in uova, carni e pesce;

3- sciacquare abbondantemente e accuratamente frutta e verdura, maneggiare e cuocere bene la carne e il pesce: sono questi tutti accorgimenti per evitare che i microrganismi resistenti, presenti nel cibo, possano entrare a contatto con noi e trasferire la loro “forza” ad altri batteri presenti del nostro organismo;

4- ricorrere agli antibiotici solo quando strettamente necessario (dopo una diagnosi medica accurata, rispettando scrupolosamente la modalità e la durata del trattamento ed evitando terapie fai da te);

5- affrontare i tipici malanni invernali dei propri bimbi favorendone la risoluzione fisiologica (aspettare la sua completa guarigione prima di rimandarlo a scuola, non forzarlo a mangiare se non ne ha voglia, aumentare il consumo di frutta e verdura per integrare vitamine e minerali, assicurargli il giusto grado di idratazione, così che i liquidi assunti favoriscano l’eliminazione delle tossine prodotte dall’azione del sistema immunitario su virus e batteri);

6- ricorrere (quando possibile) a principi attivi vegetali o rimedi omeopatici per gestire le infezioni nel più breve tempo possibile e stimolare il sistema immunitario a ritrovare il suo equilibrio fisiologico, rendendolo pronto ad un possibile prossimo incontro con dei patogeni, e non debilitato e privo di difese (come invece si troverebbe ad essere un organismo in seguito ad una terapia antibiotica tradizionale);

7- evitare la sterilizzazione a tutti i costi. Pensare di far vivere il nostro bambino fin dalla nascita in un ambiente del tutto sterile ed asettico è non solo impossibile, ma anche concettualmente e praticamente sbagliato. Il mondo è pieno di germi, e il nostro corpo deve imparare ad avere con essi un rapporto di “normale convivenza”: questo consentirà al nostro corredo di difese immunitarie (di cui siamo geneticamente dotati sin dalla nascita) di svilupparsi.