L’invecchiamento si può definire come un processo irreversibile associato a numerose alterazioni naturali a carico di più apparati, provocate dall’usura del tempo. Ciò accade fisiologicamente perché, ad un certo punto, l’uomo muore (a dispetto degli straordinari progressi conseguiti dalla scienza moderna, che non è ancora riuscita ad “evitare l’inevitabile”). Le domande sulla fine della vita rimangono ancora oggi sostanzialmente simili a quelle dei nostri progenitori: se le cellule umane si dividono e continuano a rinnovarsi per divisione, perché tutto d’un tratto devono smettere di replicarsi? Il processo dell’invecchiamento inizia proprio dalla CELLULA, che è la più piccola parte di ogni essere vivente. E’ stato calcolato che, complessivamente, ogni giorno muoiono circa 100 miliardi di cellule. Un organismo in buona salute ha bisogno costantemente di cellule nuove, sia per la sua crescita, sia per sostituire quelle danneggiate o morte. Per far ciò, esse si riproducono, dando vita ad altre cellule uguali. Durante una malattia o durante l’invecchiamento, accade che il numero di cellule che muoiono supera quello delle cellule che sono capaci di riprodursi. Tutto ciò comporta, di fatto, un invecchiamento degli organi e, quindi, di tutto l’organismo.
Quali sono i principali eventi responsabili dell’invecchiamento cellulare?
1- la perossidazione lipidica: è il meccanismo biologico che “distrugge” le membrane cellulari di nemici come germi e virus (azione benefica) e si innesca in presenza di radicali liberi, i quali sono quindi utili se presenti in piccole quantità, mentre diventano molto tossici se aumentano di numero (poiché provocano dei danni ossidativi irreversibili alle molecole di DNA -contenute nelle cellule-). Il processo della perossidazione lipidica è tenuto normalmente sotto controllo dell’esistenza in vivo di più sistemi antiossidanti e di riparazione. Questi fisiologici meccanismi di difesa dell’organismo umano vengono meno in conseguenza di “fattori ambientali” (come fumo di sigaretta, scarsa attività fisica, cattive abitudini alimentari, ecc..). Se e quando ciò accade, la perossidazione lipidica va a coinvolgere in modo massiccio le cellule dell’intero organismo, provocando un precoce “invecchiamento cellulare” e l’insorgenza di varie patologie più o meno gravi (come tumori, sclerosi multipla, diabete, artrite reumatoide, cataratta, morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer).
2- l’infiammazione: la scienza ha appurato che, tra le cause di malattie cronico-degenerative e di invecchiamento cellulare, vi sono i processi infiammatori, importanti difese che l’organismo mette in atto per proteggersi dalle aggressioni di agenti estranei; esse, al tempo stesso, se cronicizzano (INFIAMMAZIONE SILENTE), rappresentano una concausa negativa ai fini dell’invecchiamento.
3- l’accorciamento dei telomeri: i telomeri sono delle particolari sequenze di DNA poste alle estremità di ogni cromosoma. Essi garantiscono ai cromosomi di mantenere la loro forma, impedendo agli stessi di frammentarsi in segmenti più corti o di sfilacciarsi. Fisiologicamente, ad ogni divisione cellulare, i telomeri tendono ad accorciarsi. Dopo circa 80 divisioni, i telomeri si riducono a frammenti talmente piccoli da non garantire più quella stabilità necessaria alla cellula stessa per dividersi correttamente senza che avvengano mutazioni (arriva così il momento della morte cellulare definitiva). I telomeri, quindi, si consumano con l’età, ma, fortunatamente, il loro accorciamento è reversibile (cinque sono le attività principali che hanno la capacità di mantenere lunghi o riallungare i telomeri: l’esercizio fisico, la dieta, il sonno, la connessione corpo-mente, il mantenimento di significative e sane relazioni interpersonali). Mantenere l’integrità dei telomeri nel tempo non serve solo ad allungarci la vita, ma anche e soprattutto a farci invecchiare sani e senza malattie croniche o degenerative.
4- il cattivo funzionamento dei mitocondri: i mitocondri sono degli organuli presenti nel citoplasma e preposti alla respirazione cellulare (cioè il processo metabolico tramite il quale la cellula si rifornisce di energia). Parecchi studi scientifici indicano che un’adeguata funzione mitocondriale è essenziale per un invecchiamento in buona salute. I mitocondri si mantengono “giovani” se l’organismo è sottoposto ad allenamenti. L’inattività fisica, al contrario, porta al loro deterioramento, producendo effetti negativi sul funzionamento dell’organismo in toto e accelerando gli effetti degli anni che “passano”.