Perché smettere di fumare?

28 Maggio 2021. News

Anche se il concetto può risultare impopolare, il vizio del fumo è pari ad una tossicodipendenza, per tutte le conseguenze che questo comportamento ha sulla salute, a partire dalle crisi di astinenza generate dal calo dei livelli di nicotina nel sangue. Ecco perché è così difficile smettere di fumare: primariamente -come già detto- per la dipendenza e l’assuefazione scatenate dalla inalazione della nicotina ad ogni boccata, poi per la sensazione di rilassamento e tranquillità che si innescano in conseguenza della liberazione della dopamina nel cervello. A tutto questo si aggiunga anche che il fumatore si sente legato ad una sorta di ritualità, accendendo una sigaretta dopo il caffè, in una serata tra amici, bevendo un bicchiere di aperitivo in compagnia, dopo i pasti. Talvolta la sigaretta aiuta a svuotare l’intestino (garantendo quella regolarità intestinale che altrimenti non si avrebbe). Tutto ciò condiziona il successo dell’obiettivo che ci si è, magari, prefissati e lascia uno stato interiore di insofferenza (se non si è davvero convinti di voler smettere di fumare).

La dipendenza mentale della nicotina è la più difficile da combattere; quella fisica, infatti, si supera dopo un paio di settimane, e già dopo le prime 48 ore si può affermare che “il peggio sia passato” (i principali sintomi dell’astinenza da nicotina sono: insonnia, aumento del senso di fame, irrefrenabile desiderio di fumare, diminuzione della concentrazione, sbalzi d’umore, irascibilità, nervosismo). Al contrario, se la mente ha acquisito rituali e convenzioni per cui non si vede la reale necessità di smettere, sarà più difficile mantenere il proposito di non ricominciare a fumare.

I primi benefici della sospensione del fumo si avvertono subito: dopo 20 minuti, la pressione arteriosa e il polso ritornano normali; migliora la circolazione dei piedi e delle mani (che diventano più caldi e più vascolarizzati); dopo 8 ore, i livelli di ossigeno nel sangue si normalizzano; dopo 24 ore, il monossido di carbonio viene eliminato dall’organismo; muco e altri detriti iniziano ad essere rimossi dal polmone. Cominciano a migliorare le prestazioni sportive e sessuali, grazie alla migliore ossigenazione a livello dei tessuti e degli organi; dopo 48 ore, la nicotina non è più rintracciabile nell’organismo. Parallelamente, migliorano olfatto e gusto. Dopo 72 ore, la respirazione migliora per la dilatazione delle vie bronchiali, ed aumentano conseguentemente le energie. Nel giro di due settimane, la capacità piastrinica viene ripristinata, rendendo meno faticoso camminare o correre, e diminuendo notevolmente il rischio di trombosi. Dopo circa tre mesi, i problemi respiratori fumo-correlati, quali tosse persistente e stizzosa, mancanza di fiato e respiro sibilante, mostrano decisi miglioramenti. Dopo un anno di astinenza dal fumo di sigaretta, il rischio di infarto del miocardio risulta già dimezzato.

A tutto ciò si aggiungano i vantaggi derivanti dall’eliminazione del fumo passivo, cioè il fumo che viene involontariamente respirato in ambienti in cui sono presenti persone che fumano. E’ oramai vasto il consenso scientifico sulla pericolosità dell’esposizione al fumo passivo, in quanto causa di malattie, tumore ai polmoni, disabilità e morte. Si pensi a quanti bambini sono vittime di fumo passivo perché uno o entrambi i genitori fumano in casa o in macchina!