Le piante per il benessere gastro – intestinale

3 Novembre 2023. News

Aloe vera (Aloe barbadensis) PARTI UTILIZZATE: FOGLIE (SUCCO CONCENTRATO E GEL)

Pianta delle regioni calde desertiche, a fusto corto, legnoso, sormontato da un gruppo di foglie carnose, a cuticola spessa e margine spinoso. L’asse infiorescenziale, di grande dimensione, porta un grappolo di fiori pendenti gialli, rossi o bianchi. Originaria dei Paesi Tropicali, bacino del Mediterraneo, India orientale, Antille, costa orientale dell’Africa e Medio Oriente, cresce spontaneamente su terreni aridi e rocciosi. I costituenti principali sono: il succo ed il gel. L’aloe vera si può usare sia per uso esterno (come idratante, cicatrizzante, emolliente e protettiva, per mantenere o ristabilire l’elasticità cutanea in caso di ferite, ustioni ed eritemi), sia per uso interno, in caso di stitichezza (a seconda delle dosi, può essere lassativo oppure purgante). Dosi elevate possono indurre crampi addominali. Occorre evitare l’uso in gravidanza, durante l’allattamento e in presenza di affezioni gastrointestinali (ulcera, intestino irritabile, diverticolosi, emorroidi). Il gel potenzia gli effetti di antidiabetici orali e gli effetti antinfiammatori dell’idrocortisone.

 

Senna (Cassia angustifolia) PARTI UTILIZZATE: FOGLIE E FRUTTI

Piccolo arbusto da 60 cm a 2 metri di altezza, con fusto legnoso e ramificato alle sommità, foglie di colore verde pallido-giallo, fiori gialli e frutti sottoforma di baccelli piatti. E’ originaria delle regioni subtropicali e tropicali della Somalia e dello Yemen; viene coltivata soprattutto in India e Pakistan, ma cresce anche sulle coste del bacino Mediterraneo, in terreni aridi purché soleggiati. La Senna è il rimedio più impiegato per la sua azione lassativa/purgante in caso di stitichezza (cronica o acuta), o per rieducare un intestino pigro. Essa determina una facile evacuazione, con feci molle, in virtù del suo meccanismo d’azione di irritazione della mucosa intestinale, con stiramento della parete e stimolazione della peristalsi. L’effetto purgante si manifesta generalmente dopo 8-12 ore dall’assunzione. E’ una pianta molto ben tollerata, purché il suo uso non sia prolungato nel tempo (non andrebbe utilizzata infatti per più di una settimana consecutiva). Un suo sovradosaggio può determinare spasmi a livello intestinale e diarrea; l’abuso o l’utilizzo cronico possono comportare perdita di elettroliti, in particolare di Potassio, ipomotilità intestinale fino all’atonia. Non usare in gravidanza ed allattamento, durante il ciclo mestruale, nel morbo di Crohn, nella colite ulcerosa, nell’appendicite, nella diverticolite, nelle emorroidi e in età pediatrica (generalmente, al di sotto dei 12 anni). Attenzione alle possibili interazioni con numerosi farmaci dell’apparato cardiovascolare, con i cortisonici, i diuretici e la liquirizia.

 

Finocchio (Foeniculum vulgare) PARTI UTILIZZATE: FRUTTI MATURI, RADICE

Pianta erbacea perenne alta fino a 2 metri, con radice grossa, foglie con lungo picciolo, fiori raggruppati in ombrelle di 5-15 raggi di colore giallo-verdognolo e frutti molto aromatici. Cresce allo stato selvatico, in tutta la zona del Mediterraneo, dal mare alla collina. Il Finocchio vanta proprietà spasmolitiche intestinali, anti-meteoriche, digestive, antifermentative ed è indicato soprattutto nella cura di disturbi digestivi, stitichezza, gonfiore addominale, spasmi del tratto gastrointestinale. Il Finocchio è anche conosciuto come galattogogo (stimola allattamento). Il suo olio essenziale, in soggetti predisposti, può provocare manifestazioni allergiche alla cute o alle vie respiratorie; va inoltre evitato nel caso di infiammazione del tratto gastrointestinale, in età pediatrica e in gravidanza. Attenzione all’uso concomitante dell’estratto acquoso con la Ciprofloxacina (perché verrebbe ridotto l’assorbimento di questo antibiotico di circa la metà).